LE PRIX DU DANGER
  
Titolo italiano: IL PREZZO DEL PERICOLO
Produzione: 1983 - Francia/Jugoslavia, TF1 Films Productions/Avala Film/Swabie Production, col., 100 min.
Regia: Yves Boisset
Sceneggiatura: Yves Boisset, Jean Curtelin dal racconto "The Prize of Peril" di Robert Sheckley
Musica: Vladimir Cosma
Interpreti: Gérard Lanvin, Michel Piccoli, Marie-France Pisier, Bruno Cremer, Andréa Ferréol, Jean Rougerie, Jean-Claude Dreyfus, Jean-Pierre Bagot, Henri-Jacques Huet, Dragan Stueljanin, Steve Kalfa, Zlata Numanagic, Julien Bukowski, Gabrielle Lazure, Catherine Lachens
La televisione del futuro prossimo ha scoperto una redditizia formula di intrattenimento: la lotta per la sopravvivenza in diretta. L'emittente CTV mette in palio un milione di dollari per l'uomo che, nel giro di poche ore, riuscirà a sfuggire a cinque killer incaricati di ucciderlo. La trasmissione, intitolata "Il prezzo del pericolo", va in onda in diretta e senza trucchi convogliando l'attenzione morbosa di migliaia di spettatori che, più o meno inconfessatamente, aspettano soltanto il momento in cui il concorrente cadrà colpito a morte dai suoi cacciatori. Nessuno degli aspiranti milionari è finora riuscito a riscuotere la posta, ma quando un povero disoccupato, spinto dalla necessità di sostentare la famiglia, accetta l'ingaggio nel ruolo della vittima designata, le cose andranno, imprevedibilmente, in maniera diversa.

Il film anticipa di qualche anno L'implacabile (tratto da un soggetto di Stephen King che riadatta, con tutta evidenza, l'idea di Robert Sheckley) e se ne distingue per l'impostazione meno spettacolare e più pensosa, attenta al dramma dei protagonisti e tesa a prospettare gli spaventosi sviluppi di una società che già oggi sacrifica la dignità umana alle ragioni del profitto. L'argomento - che ha fornito spunto al film Das Millionenspiel ed è stato affrontato da Sheckley anche nella Decima vittima - mette sotto accusa la televisione (il modo di fare informazione e creare consenso) riconosciuta come principale responsabile di un appiattimento culturale di massa che vende l'immagine manipolata in luogo della riflessione critica.

Un buon film che continua, in qualche modo, il discorso proposto da Bertrand Tavernier con La morte in diretta.

Conosciuto anche con il titolo The Prize of Peril.

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