SLEEPER
  
Titolo italiano: IL DORMIGLIONE
Produzione: 1973 - USA, Rollins-Joffe Productions, col., 89 min.
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen, Marshall Brickman
Effetti speciali: A.D. Flowers, Harvey Plastrik
Musica: Woody Allen
Interpreti: Woody Allen, Diane Keaton, John Beck, Mary Gregory, Don Keefer, John McLiam, Bartlett Robinson, Chris Forbes, Marya Small, Peter Hobbs, Susan Miller, Lou Picetti, Brian Avery, Spencer Milligan, Stanley Ross, Jessica Rains

Nel 1973 Miles Monroe, proprietario di un ristorante vegetariano e clarinettista jazz, è ricoverato d'urgenza per lancinanti dolori all'addome, ma in attesa di essere sottoposto ad operazione chirurgica viene ibernato per errore. Nel 2173, i medici ne ritrovano il corpo e lo rianimano con l'intenzione di convincerlo a combattere il grande Leader che adesso governa il mondo con i più duri sistemi dittatoriali. Miles, sfugge ai sospetti della polizia fingendosi un robot, ma rimane coinvolto, suo malgrado, insieme alla poetessa Luna Schlosser, nel movimento della resistenza capeggiato da Erno Windt. Catturato, liberato e fortunosamente guarito dal lavaggio del cervello, Miles, insieme con Luna, riceve l'incarico di eliminare il dittatore: l'impresa è assai difficile, anche perché del fantomatico Leader, vittima di un recente attentato, è rimasto soltanto il naso che i suoi fedeli stanno clonando per ricostruirne la persona.

Nel futuro immaginato da Woody Allen si vive peggio che nel presente. Il cibo non scarseggia ma proviene da serre artificiali; le donne sono attraenti ma frigide; gli uomini, sono liberati dalle fatiche del lavoro grazie all'impiego di efficientissimi robot, ma l'ozio nel quale trascorrono le giornate riflette l'abbrutimento di una cultura appiattita sulla più sterile delle dimensioni.

Woody Allen recepisce le istanze critiche che caratterizzano la fantascienza cinematografica degli anni '70 (e che curiosamente si rintracciano, nello stesso 1973, in Zardoz e in Genesis II) e sembra volerne utilizzare gli elementi e le situazioni codificate (l'ibernazione, le macchine che procurano il piacere sessuale, l'umanità inerte e alienata, l'oppressivo controllo sociale, il mito di un falso benessere strumentale all'ideologia repressiva) per denunciare le anomalie del presente e concorrere alla progettazione dell'utopia libertaria.
Ma se il film centra (moderatamente) l'obiettivo di divertire, la storia smussa gli strali della satira tagliente affievolendosi in una parodia di maniera, a tratti episodica, superficiale pur nella sua paradossalità.
Più interessante è, invece - anche se per molti commentatori non del tutto riuscito, a causa del ritmo lento impresso alla vicenda - il tentativo del regista di atteggiarsi a continuatore della commedia comica muta, preferendo limitare l'umorismo della parola a vantaggio dell'espressione gestuale.

Tra le citazioni contenute nel film ricordiamo:
- la voce del computer modulata sulle tonalità di Hal di 2001 Odissea nello spazio;
- l'inno dei rivoluzionari che ricalca quello di Il dittatore dello Stato libero di Bananas;
- la tecnologia impazzita come in Tempi moderni di Chaplin;
- lo psicodramma che ironizza su Un tram chiamato desiderio (che nel doppiaggio italiano è riadattato sull'Ultimo tango a Parigi).

La colonna sonora è composta da Allen e suonata dall'autore insieme alla "Preservation Hall Jazz Band" di New Orleans.

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