THINGS TO COME
Titolo italiano: NEL 2000 GUERRA O PACE? (o VITA FUTURA)
Produzione: 1936 - Gran Bretagna, London Films, b/n, 130 min.
Regia: William Cameron Menzies
Sceneggiatura: Vincent Korda, John Bryan, W. Cameron Menzies dal romanzo "The Shape of Things to Come" di Herbert George Wells
Produttore: Alexander Korda
Effetti speciali: Harry Zech, Edward Cohen
Musica: Arthur Bliss
Interpreti: Raymond Massey, Ralph Richardson, Sir Cedric Hardwicke, Pearl Argyle, Patricia Hilliard, Margaretta Scott, John Clements, Sophie Stewart, Ann Todd, Derrick de Marney, Maurice Braddel
La storia si svolge nell'arco di 100 anni.
Semidistrutta da un conflitto mondiale, l'umanità è ridotta a vivere in uno stato semifeudale: alle rivalità si aggiungono la mancanza di fonti di energia e le malattie - spaventosa è la "morte che cammina", una pestilenza che costringe chi colpisce a camminare in una condizione di incoscienza fino a che non sopraggiunga la morte.
A Metropolia, Rudolph si è impadronito del potere e intende combattere i rivali ripristinando gli aeroplani come macchine da guerra: a tal fine ordina al tecnico Gordon di darsi da fare. Un giorno nella città, atterra con un aereo John Cabal, uno scienziato sopravvissuto, che in nome della fratellanza universale e della legge dell'Unione Mondiale vuole porre fine al terrore e alle guerre. Il messaggio di pace non viene ascoltato, e la città subisce l'invasione da parte delle forze della Legge (oltre ad aeroplani e paracadutisti viene impiegato un gas che provoca il sonno dei nemici). Gli anni passano (il mondo del passato, regolato dalle stagioni, con le città dalle case con molte finestre e molti piani, é un ricordo che sopravvive soltanto in alcuni documentari) e la guerra sembra debellata, ma contro gli scienziati che in nome del progresso stanno organizzando adesso una spedizione sulla luna, esistono ancora forti resistenze da parte di coloro che preferiscono una vita semplice, breve e felice anziché il rischio di andare incontro a nuove avventure.

Grandiose scenografie ed impianto solenne danno a questa pellicola il sapore di un'epopea che passando in rassegna futuribili assetti sociali poggia sulla dialettica tra barbarie e civiltà, oscurantismo e ragione, per ribadire la necessità del progresso scientifico. La città del futuro immaginata da Wells e da Menzies - memori forse delle visioni di Metropolis - è concepita secondo modelli funzionali, puri, neoclassici.

Ritenuto uno dei più importanti film di fantascienza, Things to Come profetizza le devastazioni dell'imminente II guerra mondiale ed anticipa una realtà dominata dalla tecnocrazia.

La pellicola, originariamente durava circa 130 minuti, ridotti poi a 113: la versione italiana, uscita dapprima con il titolo Vita futura, non superava gli 80 minuti.
Sl romanzo di Wells si ispira, molto liberamente, anche il film Il pianeta ribelle (The Shape of Things to Come) del 1979.
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