ENDGAME - BRONX LOTTA FINALE
Produzione: 1983 - Italia, Filmirage, col., 91 min.
Regia: Stephen Benson (Joe D'Amato)
Sceneggiatura: Joe D'Amato, Luigi Montefiori
Musica: Carlo Maria Cordio
Interpreti: Al Cliver (Pier Luigi Conti), Laura Gemser, George Eastman (Luigi Montefiori), Al Yamanouchi, Gus Stone (Gabriele Tinti), Mario Pedone, Jack Davis, Gordon Mitchell, Bobby Rhodes, Nat Williams, Michele Soavi

Una serie di esplosioni nucleari ha trasformato l'America in un continente desolato e desertico. In una semidistrutta New York, isolata dal resto del mondo, un regime dispotico convoglia il consenso delle masse regalando loro "Endgame", spettacolare gioco che fa rivivere in ripresa televisiva diretta sanguinose partite ispirate ai combattimenti gladiatorii, in cui i duellanti rivestono i ruoli di prede e di cacciatori. Lilith, ragazza che ha il dono della telepatia, salva il gladiatore Shannon, più volte campione dei giochi, e lo convince ad aiutarla a fuggire dalla città. Con lei c'è un manipolo di disperati pronti ad attraversare terre inospitali per raggiungere l'Europa e fondare una nuova civiltà della quale un bambino dotato di poteri psicocinetici sembra dover essere la guida spirituale.

Joe D'Amato (all'anagrafe Aristide Massaccesi che si firma, qui, con lo pseudonimo Stephen Benson) divide la storia sostanzialmente in due parti partendo dalle idee della Decima vittima o di L'implacabile e dirigendosi sui percorsi dei postapocalittici Mad Max nostrani con la rituale capatina ai temi orrorifici dei mutanti che, per la gioia dei truccatori, recano sul corpo le cicatrici e i segni di spaventose malattie.

Pur nella traballante struttura dell'insieme, il film si distingue da altre analoghe produzioni italiane dello stesso periodo per una certa abilità nel fondere insieme tematiche diverse sviluppandole con discreta fantasia. Debitore ai film di successo americani, Endgame rilegge con disinvoltura anche i temi propri dello spaghetti western: Shannon, il protagonista, è in fin dei conti il taciturno pistolero senza storia che si trasforma nel generoso difensore degli oppressi in un mondo dove la legge e la giustizia sono soltanto un ricordo del passato.
Accanto agli onnipresenti (in quegli anni) Al Cliver, Gordon Mitchell, George Eastman (o Luigi Montefiori) figurano la bella Laura Gemser, nota "Emanuelle nera", e Gabriele Tinti, suo marito nella vita reale.

Michele Soavi, assistente alla regia, si ritaglia una breve apparizione.
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