DER SCHWEIGENDE STERN
Titolo italiano: SOJUX 111 TERRORE SU VENERE
Produzione: 1960 - Germania Est/Polonia, DEFA/Iluzjon Filmunit, col., 130 min.
Regia: Kurt Maetzig
Sceneggiatura: J. Barkhauer, Jan Fethke, Wolfgang Kohlhaase, Kurt Maetzig, Günter Reisch, Günther Rücker, Alexander Stenbock-Fermor dal romanzo "Astronauci" di Stanislaw Lem
Effetti: Helmut Grewald, Ernst Kunstmann, Vera Kunstmann, Jan Olejniczak, Martin Sonnabend
Musica: Andrzej Markowski
Interpreti: Yoko Tani, Oldrich Lukes, Ignacy Machowski, Julius Ongewe, Michail N. Postnikow, Kurt Rackelmann, Günther Simon, Tang Hua-Ta, Lucyna Winnicka

In un prossimo futuro (...circa il 1985), definitivamente risolti gli antichi conflitti, le nazioni della Terra vivono in pace e collaborano alacremente per il progresso dell'umanità. I cieli sono stati in parte conquistati e, in una base situata in Siberia, si sta già preparando il primo volo dell'uomo verso Marte. L'ambizioso progetto subisce, tuttavia, un improvviso arresto quando si rinviene nel deserto di Gobi una strana strumentazione di origine sconosciuta: scienziati russi, americani e cinesi, dopo averla attentamente studiata, concludono trattarsi della "scatola nera" di un oggetto volante venusiano caduto sulla Terra agli inizi del 1908, lo stesso che avrebbe provocato il misterioso cratere di Tunguska. Per confermarne la provenienza e decifrarne il contenuto, si decide, di comune accordo, di indirizzare la missione verso il pianeta Venere. Nonostante alcuni incidenti di viaggio, l'astronave "Cosmostrator 1" giunge a destinazione e l'equipaggio uscito in perlustrazione scopre, accanto a foreste pietrificate e striscianti insetti sconosciuti, un mondo devastato da una catastrofe nucleare: Venere era abitato da una civiltà altamente progredita che si è autodistrutta non essendo riuscita a controllare il suo stesso potere. Le macchine dei Venusiani sono ancora funzionanti ed efficienti ed il pianeta è protetto da un sistema di autodifesa atomica del quale rischiano di cader vittime gli stessi astronauti.

Basato sul romanzo di Stanislaw Lem (autore anche di Solaris) che ne disconobbe la trasposizione cinematografica, il film di Maetzig segna il primo episodio di una ideale space opera che proseguirà con I sette navigatori dello spazio, delineando l'indirizzo di una fantascienza più "matura" che insieme ad un messaggio pacifista definisce alcune regole di spettacolarità alle quali la stessa produzione americana mostrerà di aderire. L'edizione americana, curata da Hugo Fregonese, risulta accorciata di circa un'ora. Quella italiana (conosciuta anche con il titolo Il pianeta morto) non supera i 94 minuti.
Titoli alternativi: Milczaca gwiazda, Molczaci Krzydla, Der Stille Stern, First Spaceship on Venus, Planet of the Dead, Silent Star, Spaceship Venus Does Not Reply, L'étoile du silence.
C'è un po' di confusione nei titoli italiani riguardo alla grafia della parola "sojux", che appare a volte come "soyux" e altre volte come "sojoux".
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