DOUBLE ZERO
  
Produzione: 2004 - Francia/G.B., La Petite Reine/Alma Gate Ltd./M6 Films/4 Mecs à Lunettes Production/4 Mecs en Baskets/TPS Star, col., 90 min.
Regia: Gérard Pirès
Sceneggiatura: Matt Alexander
Effetti speciali: Philippe Hubin, Jean-Christophe Magnaud
Musica: Colin Towns
Interpreti: Eric Judor, Ramzy Bedia, Edouard Baer, Georgianna Robertson, François Chattot, Didier Flamand, Rossy de Palma, Li Xin, François Berland, Nino Kirtadze, Inna Zobova, Bernard Bloch, Nicky Marbot, Christophe Odent, Elena Soldatova, Zanna Daskova, Kristina Tsirekidze, Lionel Abelanski
La Francia ha acquistato dalla Russia ex comunista il missile nucleare M15, ultimo gioiello della tecnologia della guerra fredda, conservato in perfette condizioni ed ancora capace di rappresentare un valido deterrente contro possibili minacce esterne. L'arma è stata però rocambolescamente rubata prima di arrivare a Parigi da un folle criminale che si fa chiamare "Le Mâle" e che progetta di trascinare il mondo in un nuovo conflitto ergendosi ad arbitro dei destini dell'umanità. Il servizio segreto francese, riluttante a sacrificare gli uomini migliori in quella che subito appare una missione impossibile, decide di giocare d'astuzia mandando in campo i due più maldestri agenti a disposizione: Will (Eric Judor) e Ben (Ramzy Bedia) - due reclute che immaginano il controspionaggio simile ad un appassionante videogame - faranno da esca per il nemico e da copertura all'agente più esperto che agirà nell'ombra...
Il durevole successo della saga di 007 incoraggia ancora le parodie del fantaspionaggio. Questa volta, a provarci sono i francesi con un film realizzato in coproduzione con capitali inglesi ed articolato su una sceneggiatura scritta espressamente per valorizzare la comicità della popolare coppia "Eric e Ramzy". Lo sforzo produttivo è notevole e le situazioni tipiche del genere ci sono tutte, compreso l'immancabile stuolo di belle ragazze - le top model che fanno da guardia del corpo al super criminale - e i laccati panorami esotici delle isole tropicali. Ma il film funziona poco e, povero di sincera ironia, fa quasi rimpiangere le artigianali scopiazzature "bondiane" della Cinecittà anni '60. Al confronto, il trittico di Austin Powers e Johnny English, oltre ad essere film spassosi e intelligenti, sono dei veri capolavori.
©