Sono trascorsi 12 anni da quando una terribile epidemia ha decimato l'umanità. A San Francisco, trasformata in una metropoli fantasma abitata da meno di 200 persone, due amici, armati di microfono e telecamera, si improvvisano film-makers e vanno in giro a raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti: fra i tanti intervistati, un uomo che tramanda ai bambini il ricordo di un tempo che non esiste più, un vagabondo che ha scelto di vivere su un albero, dei ragazzi che si sono avventurati per la prima volta fuori della città e l'ultimo discendente dei pellerossa d'America raccontano, a loro modo, dell'inesauribile bisogno di credere in una possibilità di riscatto.

Grant e Litle si servono delle tematiche del postapocalittico per impostare una riflessione sociologica ed esistenziale sui drammi dell'umanità: il futuro dell'uomo è nel suo stesso contraddittorio presente e le paure di domani sono già tutte contenute nella difficoltà quotidiana di costruire un rapporto autentico con gli altri, con se stessi, con la storia e con l'ambiente.