DONGGAM
Produzione: 2000 - Corea del Sud, White Lee Entertainment/HanMac Films, col., 111 min.
Regia: Kim Jung-Kwon
Sceneggiatura: Jin Chang
Musica: Wook-Hyeon Lee
Interpreti: Yoo Ji-tae, Kim Ha-neul, Park Yong-wu, Ha Ji-won, Kim Min-ju, Sin Cheol-jin, Yu Tae-gyun, Lee In-ok, Lee Young-kwang

Complice una eclissi lunare, i confini del tempo si frantumano e due ragazzi distanti 21 anni l'uno dall'altra imparano a conoscersi come coetanei.

Dilettandosi con una radio amatoriale, il giovane So-eun entra in contatto con una simpatica ragazza, Ji-in, e scoperto che lei frequenta la sua stessa università decide di darle un appuntamento. L'indomani, tuttavia, Ji-in non si presenta all'incontro. Raggiunta nuovamente sulla frequenza radio, la ragazza protesta a sua volta di essere giunta puntuale e di non aver visto arrivare nessuno. Entrambi credono poco a quanto l'altro sta dicendo e cominciano a sospettare uno scherzo di cattivo gusto quando l'uno per caso rivela che l'anno in cui vive è il 1979 e l'altra il 2000. Ma i due sono entrambi in buona fede: uno strano fenomeno li ha fatti incrociare in una dimensione che azzera le differenze di tempo. So-eun e Ji-in, accettata l'insolita situazione, tornano a frequentarsi e danno vita ad un legame profondo scambiandosi confidenze sulla propria vita, sulle proprie aspirazioni e sulle proprie paure.
La ragazza del 2000 capirà, infine, che la sua stessa esistenza, il suo comportamento, i valori nei quali crede, sono stati preparati, in qualche modo, dalle scelte del ragazzo del 1976.

Il film, apparentemente, condivide il paradosso temporale di Frequency, ma mentre questo sviluppa la premessa fantascientifica, Donggam si articola in funzione di un'amara critica socio-politica della recente storia sud-coreana. I due protagonisti, con le loro incertezze e con le loro convinzioni, sono due facce della recente crescita del paese verso la democrazia. I dubbi della ragazza e la sua attuale disillusione fanno capire che il cammino è ancora in corso e che la forza di oggi sta anche nel ritrovare i sentimenti e le generose utopie di ieri.
Titoli alternativi: Ditto, Remember Me.
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