THE STICKY FINGERS OF TIME
  
Produzione: 1997 - USA, b/n e col., 90 min.
Regia: Hilary Brougher
Sceneggiatura: Hilary Brougher
Musica: Miki Navazio
Interpreti: Terumi Matthews, Nicole Zaray, Belinda Becker, James Urbaniak, Thomas Pasley, Samantha Buck, Leo Marks, Amanda Vogel, Julie Anderson, Justin X. McAvoy, Amanda Cole, Rebeka Milkis, Alana Jerins, Tom Vought
Anni '50. La giornalista e scrittrice Tucker Harding ha appena iniziato la stesura del suo nuovo romanzo "The Sticky Fingers of Time". Vuole narrare una storia di viaggi nel tempo, una dimensione che lei vede composta di cinque diramazioni, come le dita di una mano, che corrispondono al presente, al passato, al futuro, a quello che sarebbe potuto essere e quello che potrebbe ancora essere. Ma quando, un mattino, saluta la sua compagna ed esce di casa si trova di colpo sbalzata nel 1997. Qui fa la conoscenza di alcune persone che - come lei - hanno acquisito la capacità di muoversi nel tempo (a lei è accaduto per aver subìto una mutazione causata dalle radiazioni di un esperimento atomico al quale ha assistito). Tra queste persone ci sono Drew - che ha letto e considera vecchio il libro da lei appena iniziato - ed Isaac, che l'ha attirata lì per salvarle la vita (un trafiletto di giornale nascosto nelle pagine del libro contiene il resoconto del suo assassinio negli anni '50). Chi vuole uccidere Tucker e perchè?

Notevole opera di esordio, realizzata con il modesto budget di 250 mila dollari, della regista-scrittrice Hilary Brougher. Originale (anche se discutibile) l'approccio all'insidioso tema del viaggio nel tempo: la sequenza lineare degli eventi può essere "consumata" dai viaggiatori in qualsiasi ordine, ma ogni momento può essere vissuto una sola volta, e quindi nessun paradosso è possibile. Intelligente e immediata è anche la scelta di girare in bianco e nero le scene ambientate negli anni '50 e a colori quelle negli anni '90. Apprezzabile è infine la composta leggerezza con cui viene mostrato l'orientamento sessuale della protagonista. Il film ha vinto l'Independent Spirit Award del 1998.

©