DAY OF THE DEAD
  
Titolo italiano: IL GIORNO DEGLI ZOMBI
Produzione: 1985 - USA, Dead Films Inc./Laurel Entertainment Inc./Laurel-Day Inc., col., 102 min.
Regia: George A. Romero
Sceneggiatura: George A. Romero
Effetti speciali: Howard Jones, Steven Kirshoff, Mark Mann, Tom Savini
Musica: John Harrison; brani dalla "Sinfonia n. 9" di Ludwig van Beethoven
Interpreti: Lori Cardille, Terry Alexander, Joe Pilato, Jarlath Conroy, Antone Di Leo, Richard Liberty, Howard Sherman, G. Howard Klar, Ralph Marrero, John Amplas, Phillip G. Kellams, Taso N. Stavrakis, Gregory Nicotero, Don Brockett
Sfuggiti ai morti viventi che hanno ormai invaso la Terra, un drappello di soldati, l'equipe del dottor Logan, il pilota di elicottero John e l'elettrotecnico Bill, trovano rifugio in un vasto bunker sotterraneo e da lì studiano una possibile strategia difensiva provando a mettersi in comunicazione con altri eventuali sopravvissuti e tentando di scoprire, mediante esperimenti condotti su alcuni prigionieri, la causa biologica che provoca il risveglio dei morti e la loro aggressività. Il lavoro degli scienziati sembra promettere risultati positivi poiché "Bud", uno degli zombi catturati, sottoposto ad un adeguato trattamento "rieducativo", dà segno di comprendere quanto lo circonda e di poter controllare i propri istinti bestiali. Ma la situazione degenera quando il capitano Rhodes, contrario ad ogni compromesso con il nemico, si sforza di imporre la più dura tattica militare anche agli scienziati. I morti viventi fanno irruzione nel laboratorio e compiono una strage. Soltanto la dottoressa Sarah, John e Bill sfuggono alla carneficina allontanandosi sull'elicottero verso un'isola non ancora contaminata dal virus dei morti viventi.

Il terzo tassello della saga sugli zombi di Romero (dopo la Notte dei morti viventi e Zombi e prima di Land of the Dead) è un feroce atto d'accusa sulla natura violenta del potere che coinvolge, in definitiva sullo stesso piano, tanto i militari quanto gli scienziati. Gli uni perché ottusi esecutori della logica della guerra; gli altri perché idealisti e fideistici servitori di un concetto astratto di scienza che, nei crudeli esperimenti condotti sui prigionieri (non a caso il dottor Logan è soprannominato "Frankenstein"), si rivela sadica ed efferata quanto la guerra stessa. Il capitano Rhodes è presentato come un esaltato reazionario che capisce soltanto la ragione delle armi e il dottor Logan è tratteggiato ad immagine e somiglianza dell'efficiente scienziato dei lager nazisti. Privo di speranze e di certezze, il discorso di Romero sembra inevitabilmente scivolare nel nichilismo.

Meno applaudito delle due precedenti pellicole, il film presenta comunque una ricchezza stilistica considerevole: la claustrofobica ambientazione del bunker e la crescente tensione che ritmano il racconto, trasmettono - più dei prevedibili effetti splatter elaborati dalla squadra di Tom Savini - il senso di un incubo postapocalittico di solitudine e di paura al cui fascino morboso è difficile sottrarsi.

Titolo alternativo: George A. Romero's Day of the Dead.

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