CREATOR
  

Titolo italiano: DR. CREATOR SPECIALISTA IN MIRACOLI

Produzione: 1985 - USA, Kings Road Entertainment/Universal, 107 min.
Regia: Ivan Passer
Sceneggiatura: Jeremy Leven da un suo romanzo
Effetti speciali: Burt Dalton
Musica: Sylvester Levay
Interpreti: Peter O'Toole, Mariel Hemingway, Vincent Spano, Virginia Madsen, David Ogden Stiers, John Dehner, Karen Kopins, Kenneth Tigar, Elsa Raven, Lee Kessler, Rance Howard, Ellen Geer, Ian Wolfe, Mike Jolly, Burton Collins, Judith Hansen, Doug Cox, Anthony Peck, Crawford Binion, Byrne Piven, Vincent Cobb, Gary Bayer, Jordan Charney, William Bassett, Sandy Ignon, Jeff Corey
In un improvvisato laboratorio segreto nei pressi di una università californiana, il professor Henry Wolper, premio Nobel per la biologia, tenta di clonare le cellule della moglie scomparsa molti anni prima utilizzando l'ovulo di una studentessa diciannovenne, la disinibita Meli, ed avvalendosi della collaborazione di Lafkin, giovane assistente di un collega rivale. Quando la sua attività viene scoperta, lo scienziato è costretto ad interrompere gli esperimenti e si abbandona alla malinconia, finché, posto di fronte alla tragedia che colpisce la fidanzata di Lafkin vittima di un attacco cerebrale, riscopre nella scienza una dimensione più umana ed accetta l'affetto di Meli che, imprevedibilmente, si è innamorata di lui.

La storia si sviluppa su due tracce parallele mettendo a confronto le personalità di Wolper e di Lafkin, l'uomo maturo e il giovane, e la loro differente maniera di cedere ai sentimenti e di reagire al dolore: l'uno è ripiegato su un passato che è impossibile far rivivere, l'altro è tenacemente legato ad un presente che sembra dover finire. Ad entrambi l'esperienza serve a placare la disperazione e a preparare ad una serena accettazione di sé e del futuro.

Il film ha uno spunto fantascientifico - la clonazione - ma è essenzialmente una commedia romantica, non sempre risolta tra registro drammatico e toni brillanti, e con qualche concessione ad un facile sentimentalismo. Un film non memorabile, ma dominato da una prova generosa di Peter O'Toole: nei panni dello stravagante scienziato, l'attore ritrova momenti di profondità psicologica scavando nel suo personaggio tra eleganti guizzi di istrionismo.

Titolo alternativo: The Big Picture.
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