RABID
  
Titolo italiano: RABID - SETE DI SANGUE
Produzione: 1976 - Canada, CFDC/Cinema Entertainment Enterprises Ltd./Cinépix/Famous Players Film Company/The Dilbar Syndicate, col., 91 min.
Regia: David Cronenberg
Sceneggiatura: David Cronenberg
Effetti speciali: Al Griswold, Joe Elsner
Musica: Ivan Reitman
Interpreti: Marilyn Chambers, Frank Moore, Joe Silver, Howard Ryshpan, Patricia Gage, Susan Roman, Roger Periard, Lynne Deragon, Terry Schonblum, Victor Désy, Julie Anna, Gary McKeehan, Jérôme Tiberghien, John Gilbert, Una Kay, Madeleine Pageau, Mark Walker, Monique Bélisle, Terry Donald, Louis Negin, Harry Hill
La corsa a folle velocità di Rose e Hart a cavallo di una potente moto si conclude in uno spaventoso incidente. Il dottor Keloid, responsabile di una clinica all'avanguardia nella sperimentazione del trapianto di pelle, presta i primi soccorsi: il giovane non versa in pericolo di vita, ma la ragazza, gravemente ustionata, ha la gamba sinistra maciullata e ci sono scarse probabilità di salvarla a meno di non operarla d'urgenza trapiantandole tessuti asportati da pazienti deceduti. Un mese più tardi, superata la fase più critica, Rose sembra reagire bene alla terapia: la crisi di rigetto non si è verificata e il dottor Keloid spera di dimetterla in breve tempo. Ma Rose ha, in realtà, contratto una terribile infezione provocata da un virus ignoto alla medicina. La ragazza, senza rendersene conto, si trasforma in un mostro voglioso di sangue diffondendo la mortale epidemia nelle persone che aggredisce. Radio e televisione allertano gli abitanti di Montreal e la polizia tenta di catturare o uccidere i mutanti, ma ogni sforzo risulta vano di fronte all'incontrollabile dilagare del contagio... In uno scenario apocalittico lunghe file di camion della nettezza urbana percorrono le strade per rimuovere i cadaveri: tra questi c'è anche il corpo di Rose, con gli occhi sbarrati.
Approfondendo la traccia del Demone sotto la pelle, Cronenberg scrive e dirige un'altro dei suoi incubi sulle metamorfosi mostruose del corpo e sulla dialettica vita/malattia. Il film sviluppa una narrazione quasi ad episodi sul filo conduttore della protagonista - ignara portatrice della mortale infezione - in fuga dalla campagna alla città, a piedi o in autostop a bordo di macchine e camion, in un itinerario che infesta fienili, drugstores, ospedali, cinematografi, stazioni di polizia, quasi a svelare la fragilità dell'ordine sociale borghese e la presenza di un male oscuro a lungo covato e pronto ad esplodere. Per tutta la durata del film i corpi si muovono, si spostano e corrono senza posa: essi stessi veicoli per una forma di vita in divenire, una volta serviti allo scopo, vengono abbandonati come involucri vuoti o rifiuti per la spazzatura.

Accurato nelle scelte stilistiche, il film condensa, rielaborandoli in forma nuova, elementi caratteristici del filone fantaorrifico, dal mito di Frankenstein ai vampiri, dagli zombi allo sdoppiamento di personalità.

Per il ruolo di Rose, Cronenberg aveva inizialmente pensato all'attrice Sissy Spacek (nel film appare il cartellone di Carrie all'ingresso di un cinematografo) ma poi accettò la candidatura della pornodiva Marilyn Chambers, proposta con astuto calcolo commerciale dal produttore e supervisore musicale Ivan Reitman.
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