GODMONSTER OF INDIAN FLATS
Produzione: 1973 - USA, col., 89 min.
Regia: Fredric Hobbs
Sceneggiatura: Fredric Hobbs
Effetti speciali: Henri Price
Musica: Fredric Hobbs
Interpreti: Christopher Brooks, Stuart Lancaster, E. Kerrigan Prescott, Peggy Browne, Richard Marion, Karen Ingenthron, Robert Hirschfeld, Ann Lane, Steven Kent Browne, Terry Wills
Nel laboratorio della piccola cittadina di Indian Flat, il professor Clemens esamina l'incubatrice contenente il feto di una pecora contaminata da un gas sconosciuto fuoruscito da una miniera: la "cosa" cresce in maniera innaturale e preoccupante... Fuori del laboratorio una folla aizzata dallo squattrinato sindaco Silverdale vuol fare la pelle a Barnstable, colpevole di aver tentato di acquistare i diritti minerari sulla regione, ma colpevole, soprattutto, di essere negro... Barnstable si rifugia dal dottor Clemens; la folla preme alle porte; i due si danno alla fuga e il feto, ormai trasformato in una spaventosa pecora mutante, li segue... Il sindaco dichiara aperta la caccia al mostro, il quale, distruggendo una stazione di servizio e sconvolgendo un picnic di bambini si dimostra quanto mai recalcitrante a fare da attrazione turistica dell'economicamente disastrato comune di Indian Flat.

Sembra che questo tardo esempio di fanta-horror sul filone "animali mutanti", riscoperto per iniziativa della emerita "Something Weird Video", sia uscito soltanto fugacemente nelle sale cinematografiche americane: le male lingue dicono perché il film era inguardabile, i più moderati perché inconsistente sul piano della storia e dilettantesco nella realizzazione.

Giudizi a parte, e ad essere benevoli, bisogna riconoscere alla pellicola il merito di aver regalato al genere un mostro inedito - la prima pecora mutante - e, almeno sulla carta, di aver suggerito un interessante parallelismo tra l'inesorabile crescita della "terribile" creatura e la progressiva esplosione di un incontenibile odio razziale tra i cittadini. Quasi a significare che il vero mostro non è il povero essere deforme abortito dall'inquinamento, ma ciò che si cela, insospettato, nel perbenismo di una ridente cittadina della provincia americana.

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