THE CAT FROM OUTER SPACE
Titolo italiano: IL GATTO VENUTO DALLO SPAZIO
Produzione: 1977 - USA, Walt Disney Productions, col., 104 min.
Regia: Norman Tokar
Sceneggiatura: Ted Key
Effetti speciali: Mike Edmonson, Mike Reedy
Musica: Lalo Schifrin
Interpreti: Ken Berry, Sandy Duncan, Harry Morgan, Roddy McDowall, McLean Stevenson, Jesse White, Alan Young, Hans Conried, Ronnie Schell, James Hampton, Howard Platt, William Prince
Una navicella extraterrestre è costretta, a causa di un'avaria, ad atterrare nelle vicinanze di una base NASA. A bordo c'è Zunar 5J/90 Doric 47, un simpatico gatto spaziale che si diverte ad osservare le reazioni degli scienziati terrestri impegnati a studiare la sua misteriosa piccola astronave. Lo svagato ma geniale dottor Frank Wilson, vittima abituale dei sorrisetti ironici dei suoi colleghi, attira le simpatie del gatto che lo sceglie come amico per poter tramite lui riparare la nave spaziale e riprendere la via delle stelle. Ma quando a casa di Wilson giunge la dottoressa Liz Bartlett con la sua gattina Lucy Bell, tra i due felini scatta il classico colpo di fulmine. Zunar 5J/90 Doric 47 riesce a far riparare la navicella ma la rispedisce nello spazio telecomandandola. Il gatto ha infatti deciso di restare sulla Terra accanto a Lucy Bell e, in un momento solenne e ironico al tempo stesso, accetta perfino di acquistare la cittadinanza americana.

Ronnie Schell oltre ad interpretare il sergente Duffy presta la propria voce al gatto.

Tipica commedia in puro stile Disney dove, spesso, gli animali si rivelano attori più convincenti dei colleghi umani e dove il divertimento nasconde un preciso (a volte fastidioso e posticcio) intento educativo. Come spesso accade in queste abili favole (sia nei cartoni animati - Lilli e il vagabondo, ad esempio - sia nei lungometraggi con attori in carne ed ossa - F.B.I. Operazione gatto), l'irruzione nella storia di un personaggio anticonvenzionale segna il magico cambiamento del destino degli umili meritevoli protagonisti, la fine di un disordine temporaneo e il recupero di una più solida quotidianeità.
Jake (così è ribattezzato il gatto venuto dallo spazio), in virtù di un collare che gli consente di comunicare telepaticamente con gli uomini risolve allegramente i problemi propri e quelli dell'amico Wilson, beffandosi dei tronfi scienziati e sconvolgendo i lucrosi progetti di uno speculatore miliardario privo di scrupoli, ma rimane egli stesso vittima degli "umani" sentimenti avviandosi alla rituale sistemazione borghese.

Una fantascienza Disney per giocare, questa, tanto diversa da quella imprevedibile, problematica e adulta di Tron o del Buco nero.
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