MIGHTY JACK
  
Produzione: 1968 - Giappone, Tsuburaya Productions, col.
Regia: Kazuko Mitsoti
Interpreti: Hideaki Nitani, Naoko Kobo, Hiroshi Ninami
Il governo giapponese ha creato uno speciale gruppo di combattimento denominato "Mighty Jack" al comando del colonnello Yabuki, per annientare "Q", il fantomatico sindacato del crimine che sta mettendo a segno una serie di gravissimi attentati con lo scopo evidente di sovvertire l'ordine mondiale.
"Mighty Jack", nelle cui file milita un ristretto ma selezionatissimo numero di agenti altamente specializzati, coordina le operazioni da una base sottomarina e ha a propria disposizione le più sofisticate armi e i più moderni mezzi di intercettazione che il progresso tecnologico può assicurare. Nonostante questo, "Q" è riuscito a catturare Harold Atari, uno dei suoi uomini di punta, e tenta di estorcergli i segreti dell'organizzazione sottoponendolo ad atroci torture. Captando i segnali di una trasmittente celata negli abiti di Atari, "Mighty Jack" riesce avventurosamente ad individuare in un iceberg artificiale il quartier generale di "Q" e si prepara a sostenere la battaglia decisiva.

Mighty Jack - ricavato presumibilmente dagli episodi di una dimenticata serie TV - presenta una curiosa mescolanza di elementi d'avventura, fantaspionaggio e fantascienza che lo apparentano ai telefim di "UFO", alla saga di James Bond e, più vagamente, al ciclo di Fu Manchu:
- come lo Skydiver della serie"UFO", anche i sottomarini di "Mighty Jack" sono armati di supersonici jet da combattimento;
- come il Blofeld delle pellicole di 007, anche il super-criminale che guida "Q", quando emette una sentenza di morte, non dimentica mai di accarezzare un gatto;
- e come il folle Fu Manchu, egli progetta di seminare il terrore scatenando cataclismi nel mondo: nel caso specifico, il suo obiettivo è congelare gli oceani (un po' come accade nel
Castello di Fu Manchu).

Abbastanza originale rispetto alla collaudata ma ripetitiva produzione dei Kaiju giapponesi, il film, tuttavia, non raggiunge la sufficienza penalizzato com'è da un intreccio confuso e sfilacciato e da effetti speciali risolti con il più elementare impiego di miniature.

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