THE FACE OF FU MANCHU
  
Titolo italiano: FU MANCIÙ: OPERAZIONE TIGRE
Produzione: 1965 - G.B./Germania, Hallam/Constantin Film Produktion GmbH, col., 89 min.
Regia: Don Sharp
Sceneggiatura: Peter Welbeck dai romanzi di Sax Rohmer
Musica: Christopher Whelen
Interpreti: Christopher Lee, Nigel Green, Joachim Fuchsberger, Karin Dor, Howard Marion-Crawford, Tsai Chin, James Robertson Justice, Walter Rilla, Harry Brogan, Poulet Tu, Peter Mosbacher, Edwin Richfield, Joe Lynch, Jim Norton, Eric Young

Sono trascorsi diversi anni da quando il diabolico dottor Fu Manchu è stato giustiziato. Sir Nayland Smith, che ha assistito all'esecuzione, è tornato a Londra e lavora, adesso, per Scotland Yard occupandosi di inchieste d'ordinaria amministrazione. Quando, tuttavia, cominciano a contarsi misteriosi delitti che recano l'inequivocabile marchio dei Dacoit - i fedelissimi strangolatori del mandarino cinese - Smith avverte istintivamente il pericolo e comincia a credere che il suo nemico giurato non sia affatto morto, ma, sfuggito alla giustizia per qualche mefistofelica astuzia, stia preparando la sua vendetta contro il popolo inglese. Mai sospetto si rivelerà più fondato: da un laboratorio segreto situato sul fondo del Tamigi, Fu Manchu e sua figlia Lin Tang progettano di liberare nell'atmosfera un gas letale ricavato da un rarissimo fiore tibetano e ricattano il dottor Hans Muller affinché collabori alla preparazione di un attentato in grande stile.

Assente dagli schermi cinematografici dal lontano 1948 (anno di distribuzione del serial The Drums of Fu Manchu), Fu Manchu torna di moda negli anni '60 sfruttando il sorprendente successo degli avventurosi thriller di James Bond e dei suoi imitatori. Christopher Lee fornisce un'efficace interpretazione - tanto da candidarsi di prepotenza per i successivi sequel - e Don Sharp sviluppa diligentemente la sceneggiatura di Peter Welbeck (pseudonimo di Harry Alan Towers) preoccupandosi di mantenersi nelle spese senza, tuttavia, impoverire lo spettacolo. La buona ricostruzione d'ambiente anni '20 e l'uso di un colore pastoso (con evidente debito alla tecnica della Hammer) catturano il fascino esotico e le atmosfere misteriose dei romanzi di Sax Rohmer, ma la traccia del racconto (con momenti di autentico terrore, come la strage degli abitanti di un villaggio a scopo dimostrativo) rimanda alle imprese dei super-criminali dell'incipiente età del terrorismo internazionale.

Distribuito anche con i titoli: Ich, Dr. Fu Man Chu, Fu Manchu - skräckens mästare, El rostro de Fu Manchu, El regreso de Fu Manchu, Fu Manchu - kauhun mestari, The Mask of Fu Manchu, La masque de Fu Manchu.

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