ALPHAVILLE
UNE ETRANGE AVENTURE DE LEMMY CAUTION

Titolo italiano: AGENTE LEMMY CAUTION, MISSIONE ALPHAVILLE

Produzione: 1965- Francia/Italia, Chaumiane/Filmstudio, b/n, 100 min.

Regia: Jean-Luc Godard

Sceneggiatura: Jean-Luc Godard dal romanzo "La Capitale de la douleur" di Paul Éluard
Musica: Paul Misraki

Interpreti: Eddie Constantine, Anna Karina, Akim Tamiroff, Howard Vernon, László Szabó, Jean-Louis Comolli, Michel Delahaye, Jean-André Fieschi, Jean-Pierre Léaud

Dopo un viaggio intergalattico, il detective Lemmy Caution, sotto le spoglie di un giornalista, giunge ad Alphaville, metropoli sospesa nello spazio realizzata dal geniale dottor Von Braun (alias Leonard Nosferatu). Scopo della missione è scoprire cosa sia accaduto all'agente Henry Dickson, che da tempo non dà più notizie di sé, e capire la vera natura degli studi dello scienziato. Accolto da Natascha, figlia del professore, Caution comprende ben presto che l'ordine e l'efficienza imperanti nella città sono frutto di un'imposizione esercitata sulle coscienze degli abitanti da un cervello elettronico, Alpha 66, programmato da Von Braun ad inibire emozioni e sentimenti. Come Dickson, che l'investigatore scopre uomo istupidito e assente, la gente vive in completa apatia ed assiste passiva alle pubbliche esecuzioni di chi disobbedisce. Caution comprende che Alphaville per Von Braun è soltanto il primo passo verso la conquista del mondo, ma scoperto nella sua vera identità è fatto prigioniero e sottoposto al meticoloso interrogatorio di Alpha 66. Con scaltrezza, il detective elude e confonde il computer, e, liberatosi, uccide lo scienziato. Distrutto il sistema centrale che governa la città, Caution fugge portando con sè Natasha.

Realizzato da un Godard al meglio della sua fase creativa (nello stesso anno il regista firma Pierrot le fou), il film è dominato da un gusto anarchico e ribelle. La scelta di catapultare il detective "duro" degli anni '40 nella Parigi (o Alphaville) degli anni '60 riflette l'utopistica possibilità di combattere con una ventata di libertà fracassona un perbenismo ipocrita e borghese. Constantine accetta con intelligenza di fare la parodia del proprio personaggio e tutto il film è in buona parte una parodia: una specie di mito di Orfeo nel quale l'uomo riporta alla vita (e alla fantasia) una ragazza (e la gioventù) liberandola da un mondo oppressivamente logico. Alphaville è un'escursione nel tempo e nello spazio intrapresa per smantellare una realtà presente. L'elemento fantascientifico, in ultima considerazione, non ha la rilevanza che a tutta prima ci si potrebbe aspettare, bastando a Godard (che non amava la fantascienza) come pretesto per un discorso "altro".

Girato a Parigi, il film fotografa quartieri ed interni asettici, impersonali a suggerire una dimensione alienante ed opprimente. La logica che governa la città è frutto del lavorio ininterrotto di un potere cieco, il cervello elettronico che tutto dispone e controlla. L'uomo, in questo universo, è una parte del sistema da riprodurre in serie per l'ordinato funzionamento della macchina.

In fase di lavorazione il film doveva intitolarsi Tarzan versus IBM.

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