I VAMPIRI
  
Produzione: 1957 - Italia, Titanus/America/Athena Cinematografica, b/n, 81 min.
Regia: Robert Hampton (Riccardo Freda)
Sceneggiatura: Riccardo Freda, Piero Regnoli, J.V. Rhemo, Rik Sjostrom
Effetti speciali: Mario Bava (non accreditato)
Musica: Franco Mannino, Roman Vlad
Interpreti: Gianna Maria Canale, Carlo D'Angelo, Dario Michaelis, Wandisa Guida, Angelo Galassi, Renato Tontini, Charles Fawcett, Gisella Mancinotti, Antoine Balpêtré, Paul Muller, Ronny Holiday, Joy Holliday, Barbara Wohl, Riccardo Freda
Parigi è sconvolta da numerosi brutali omicidi di giovani donne i cui cadaveri sono stati rinvenuti completamente dissanguati. La polizia ipotizza l'opera di un maniaco, ma tra la gente comune già si sussurra della presenza di un fantomatico vampiro. Il giornalista Pierre Valentin, che svolge un'inchiesta sull'accaduto, giunge a svelare il mistero, quasi per caso, mentre per un reportage si trova ospite al castello dell'anziana duchessa Margherita Du Grand e di sua nipote Giselle. Insospettito dall'accumularsi di indizi e turbato dalla malsana atmosfera che regna nel maniero, l'uomo convince la polizia a compiervi un sopralluogo. L'irruzione non ha alcun esito almeno fin quando, sul punto di andarsene, gli investigatori non assistono sgomenti alla spaventosa trasformazione fisica dell'affascinante Giselle nella vecchia Margherita. La chiave del mistero sta nel laboratorio segreto situato nei sotterranei del castello dove il folle dottor Du Grand ricava un elisir della giovinezza dal sangue delle vittime per restituire all'indomita cugina l'antica bellezza.
Definito come il primo horror della cinematografia italiana, I vampiri non è propriamente un film di vampiri ma un racconto gotico che reinterpreta alcuni elementi caratteristici della fantamedicina di tante pellicole americane.
Il film fu realizzato nel giro di due settimane e allungato da una sottotrama poliziesca girata da Mario Bava per volontà dei produttori (i quali imposero anche il prevedibile lieto fine), dubbiosi sulla reazione del pubblico di fronte ad una storia giudicata insolitamente cupa. Girato negli stabilimenti della Titanus a Roma, contiene innegabili ingenuità ma resta memorabile per l'ingegnoso impiego di effetti artigianali - validi al punto da non sfigurare nel paragone con quelli delle più ricche produzioni d'oltreoceano - che culminano nel superlativo piano-sequenza della metamorfosi della diabolica duchessa: senza ricorrere a dissolvenze o sovrapposizioni fotografiche, i delicati lineamenti di Gianna Maria Canale si alterano fino a diventare decrepiti grazie ad un perfetto makeup e ad un geniale gioco di luci.
Poco apprezzato in Italia al momento della sua uscita, il film fu rivalutato con entusiasmo specialmente dalla critica francese.

Conosciuto anche con i titoli:
The Devil's Commandment, Evil's Commandment, Lust of the Vampire, The Vampires.

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