CISARUV PEKAR
  
Titolo italiano: L'IMPERATORE DELLA CITTÀ D'ORO
Produzione: 1951 - Cecoslovacchia, Vypravny Film/Dvou Castech, col., 87 min.
Regia: Martin Fric
Sceneggiatura: Martin Fric, Jan Werich, Jiri Brdecka
Interpreti: Jan Werich, Marie Vasova, Frantisek Cerny, Natasha Gollova, Bohuslav Zahorsky, Jiri Plachy, Zdenek Stepanek
Il mito del Golem è rivisitato in questo film in chiave di allegoria politica con chiaro riferimento ai temi della guerra fredda e della paura per il nucleare. Protagonisti, oltre al Golem, sono l'imperatore Rodolfo II e Matteo, un onesto fornaio suo sosia. A causa della somiglianza con il sovrano, il pover uomo è stato rinchiuso nelle prigioni di Praga, ma un giorno riesce ad evadere e penetra a corte riuscendo ad ingannare ministri e cortigiani. Rodolfo II, ignaro di quanto sta succedendo nella sua stessa reggia, non sa spiegarsi perché le sue direttive vengano così spesso fraintese e disattese. Il favoloso Golem, rianimato in laboratorio dagli scienziati di corte per servire una politica poliziesca, ubbidisce a due padroni di indole completamente opposta.
Martin Fric, giocando tra satira e commedia, spoglia il Golem dell'originario significato cabalistico eleggendolo a simbolo di una scienza rivoluzionaria che, in quanto strumento, può favorire il progresso pacifico o portare l'umanità alla distruzione. Aiutandosi con il sorriso, il regista aggira la censura di regime per esprimere un lucido messaggio sulla responsabilità dell'uomo moderno.

Jan Werich interpreta sia l'imperatore che il fornaio e in una divertente scena rende omaggio alla comicità di Max Linder: vestendo i panni del sosia, il fornaio ne imita i gesti all'interno della cornice vuota dello specchio.

Titoli alternativi: The Return of the Golem, The Emperor's Baker.

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