TELEVISION SPY
Produzione: 1939 - USA, Paramount, b/n, 58 min.
Regia: Edward Dmytryk
Sceneggiatura: Lillie Hayward, William R. Lipman, Horace McCoy
Musica: Frederick Hollander, John Leipold, Victor Young
Interpreti: William Collier Sr., William Henry, Judith Barrett, Dorothy Tree, John Eldredge, Minor Watson, Richard Denning, Morgan Conway, Anthony Quinn, Wolfgang Zilzer, Chester Clute, Byron Foulger, Ottola Nesmith, Hilda Plowright, Olaf Hytten, Charles Lane, Eugene Jackson, Eric Wilton, Archie Twitchell, Crane Whitley, Wade Boteler, Edward LeSaint
L'"Iconoscope" è l'ultima invenzione di uno scienziato che crede nella possibilità di rivoluzionare le comunicazioni di massa perfezionando i sistemi delle trasmissioni televisive: attraverso schermi grandi quanto una parete, gli uomini possono mettersi in contatto istantaneo, azzerando immense distanze, e colloquiare e vedersi l'uno con l'altro come se fossero nella stessa stanza. L'invenzione, per i suoi possibili impieghi militari e politici, interessa il governo di una nazione nemica. Forbes, sinistro agente dello spionaggio nemico, ha l'incarico di appropriarsene, ma i suoi tentativi vengono frustrati dal giovane Douglas Cameron che, una volta sventato il piano criminale, ha la sopresa di scoprirsi innamorato di Gwen Lawson, una ragazza che ha conosciuto proprio per mezzo dell'"Iconoscope".

Realizzato a basso costo e diretto da un regista che sarebbe diventato famoso, il film ricama sulla novità della televisione - in quegli anni ancora strumento un po' misterioso (vedi anche Un dramma per televisione) - per imbastire un veloce thrilling nel quale spionaggio e melodramma sono giustamente dosati.

Ad Anthony Quinn è affidato il ruolo di Forbes.
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