THE 6th DAY
 
Titolo italiano: IL SESTO GIORNO
Produzione: 2000 - USA, col. 120 min.
Regia: Roger Spottyswoode
Sceneggiatura: Cormac e Marianne Wibberley
Musica: Trevor Rabin e Michael Wandmacher
Interpreti: Arnold Schwarzenegger, Robert Duvall, Michael Rapaport, Tony Goldwyn, Michael Rooker, Sarah Wynter, Wendy Crewson, Rodney Rowland, Wanda Cannon, Taylor Anne Reid, Jennifer Gareis, Terry Crews
 

"In un prossimo futuro, più vicino di quanto possiate immaginare", la clonazione non ha più segreti. La nuova scienza, che consente di riprodurre a basso costo ed in tempi brevissimi ogni animale commestibile, ha risolto di fatto il problema della fame nel mondo: gli oceani saccheggiati brulicano di nuovo di pesci, il bestiame abbonda, il benessere è alla portata di tutti. Anche i compagni di giochi, cani, gatti, e così via, alla loro morte vengono rimpiazzati in un attimo. E l'animale uomo? Tracciata la mappa del genoma umano, soltanto la cosiddetta legge del "Sesto giorno" ne vieta la riproduzione.
Il dilemma etico-morale divide l'opinione pubblica ma non ferma la Re-Pet (scontato il gioco di parole tra "repeat" e "pet"), gigantesca multinazionale che, tramite innocenti esami medici, ha immagazzinato migliaia di registrazioni di reti neurali. Queste memorie umane complete - reinnestate nei cloni - li rendono identici all'originale, al punto che i cloni stessi, se non ne sono messi al corrente, non si rendono conto di essere delle copie.
Di questa sorta di "immortalità" si serve, come di un'arma per la conquista del potere, il capo della Re-Pet, cui non bastano evidentemente le ricchezze che l'azienda gli procura. Ma quando viene clonato un pilota di elicotteri creduto morto, il destino del criminale è segnato: affrontare due "Schwarzy" è impresa impossibile.

 
Dignitoso ma superficiale action-movie, che perde l'opportunità di trattare con ben altro impegno e attenzione l'interessante ed attualissima problematica del soggetto. La sceneggiatura a tratti incongruente non ha aiutato la regia. Molto buoni gli effetti (ormai le tecniche sono talmente sofisticate da rendere impossibile una insufficienza in questo settore), e curati i dettagli futuribili, dalla pubblicità olografica agli elettrodomestici intelligenti, dagli avveniristici taxi alla petulante bambola-robot, dalle armi laser agli elicotteri-jet. I bavosi cloni in incubazione ricordano molto quelli di Dredd-Stallone, e le sacche che li contengono, immersi in una specie di liquido amniotico, debbono forse qualcosa a Matrix.
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