ADRENALIN: FEAR THE RUSH
 
Titolo italiano: ADRENALINA
Produzione: 1997 - Usa, col., 77 min.
Regia: Albert Pyun
Sceneggiatura: Albert Pyun
Effetti speciali: John McLeod
Musica: Anthony Riparetti, Paul Edwards
Interpreti: Christopher Lambert, Natasha Henstridge, Norbert Weisser, Elizabeth Barondes, Xavier Declie, Craig Davis, Nicholas Guest, Andrew Divoff, Jon H. Epstein, Miriam Zezulkova, Blanka Copikova, Martin Hindy
Sfuggito dai disastrati depositi di armi batteriologiche dell'ex Unione Sovietica, un virus letale, dopo aver rapidamente infettato l'Europa provocando innumerevoli vittime, comincia a diffondersi oltreoceano. Il morbo, oltre a provocare delle orribili mutazioni fisiche, dopo un breve periodo di incubazione porta coloro che ne cadono vittime alla pazzia furiosa, trasformandoli in mostruosi, contagiosissimi e violenti assassini.
Per cercare di arrestare il pericolo, il governo degli Stati Uniti ha messo in atto drastiche misure di sicurezza. Chiunque mette piede in territorio americano viene subito isolato e segregato in località appositamente predisposte. Con il perdurare dell'indefinito periodo di quarantena, queste vere e proprie comunità di emarginati, pur nella loro miseria, hanno dovuto dotarsi di strutture sociali, tra cui anche corpi di sorveglianza, per mantenere una parvenza di ordine al proprio interno.
Nell'anno 2007 in uno di questi lager, ubicato in un sobborgo abbandonato e fatiscente di Boston, viene internato un uomo che porta l'infezione. Il virus in incubazione diviene contagioso in poco più di due ore, ed in questo breve lasso di tempo deve essere distrutto. Sulle tracce del mutante viene quindi sguinzagliata una squadra di agenti, guidata dall'esperto Lemieux (Lambert) e dalla novizia Delon (Henstridge). La caccia si accende frenetica ma il folle, in agguato nei melmosi cunicoli delle fogne, in sotterranei dimenticati, nelle condotte di ventilazione, si rivelerà un mortale avversario.
Trovati forse a buon mercato da qualche parte in Europa orientale gli edifici malsani e cadenti e la collaborazione delle autorità, di cui abbisognava per l'ambientazione della vicenda, Pyun ha girato senza troppa convinzione (non si è curato neanche di correggere le poco americane scritte "Policia" sulle fiancate delle auto) una pellicola che mutua le atmosfere di lotte, fughe e inseguimenti in ambiente degradato già ampiamente viste nei vari Fuga da Los Angeles e simili.
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