Q: THE WINGED SERPENT
  
Titolo italiano: IL SERPENTE ALATO
Produzione: 1982 - USA, Larco Productions, col., 93 min.
Regia: Larry Cohen
Sceneggiatura: Larry Cohen
Effetti speciali: Dave Allen, Peter Kuran, Randy Cook
Musica: Robert O. Ragland
Interpreti: Michael Moriarty, David Carradine, Candy Clark, Richard Roundtree, James Dixon, Malachy McCourt, Fred J. Scollay, Peter Hock, Ron Cey, Mary Louise Weller, Bruce Carradine, John Capodice, Tony Page, Larkin Ford, Larry Pine, Eddie Jones, Richard Duggan
Un serpente alato volteggia sulla città di New York. Dapprima scettici, gli agenti Shepard e Powell cominciano, poi, a prestare fede alle testimonianze di coloro che asseriscono aver visto la mostruosa creatura, simile, nella descrizione, a Quetzalcoatl, il serpente piumato della mitologia azteca. Qualunque sia l'origine del mostro - Shepard crede che sia stato risvegliato da veri e propri sacrifici umani inizialmente scambiati per efferati delitti di un maniaco omicida - si tratta, adesso, di individuarne il nascondiglio e di ucciderlo. Ad aiutare gli investigatori nella difficile indagine è, inaspettatamente, Jimmy Quinn, un rapinatore da quattro soldi che ha per caso scoperto nel Chrysler Building il nido dell'animale, colmo di grosse uova. Quinn intende utilizzare l'informazione come merce di scambio con la polizia senza aver bene compreso il rischio che sta correndo.

La somiglianza è vaga e forse involontaria, ma la pellicola di Larry Cohen riprende l'idea di partenza di un lontano film del 1946, The Flying Serpent, nel quale un archeologo risvegliava il leggendario Quetzalcoatl per farne, poi, strumento di una personale vendetta.

Q: The Winged Serpent ha conosciuto buone recensioni in America (dove taluni lo hanno addirittura salutato come migliore opera di Larry Cohen), ma da noi è stato accolto più tiepidamente. La stop-motion del mostro alato, per la verità, non convince molto e la riproposta del filone dei mostri preistorici, sia pur rinvigorita da elementi horror e fantasy, ha conosciuto altrove esiti più originali. Le qualità della pellicola sono semmai da ricercarsi nella buona dose di sarcasmo che caratterizza i protagonisti, nell'umorismo macabro di certe situazioni e, soprattutto, nell'interessante accostamento stilistico tra gli elementi architettonici dei grattacieli - in particolare le strutture del Chrysler Building - e il disegno dei templi aztechi.

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