WHAT'S SO BAD ABOUT FEELING GOOD?
  
Titolo italiano: UNA MERAVIGLIOSA REALTÀ
Produzione: 1968 - USA, Universal, col., 84 min.
Regia: George Seaton
Sceneggiatura: George Seaton, Robert Pirosh dal soggetto di Vincent McHugh
Musica: Frank De Vol
Interpreti: George Peppard, Mary Tyler Moore, Don Stroud, Susan Saint James, Dom De Luise, Thelma Ritter, Nathaniel Frey, John McMartin, Charles Lane, Jeanne Arnold, George Furth, Morty Gunty, Joe Ponazecki, Frank Campanella
Volato via da un mercantile arrivato nel porto di New York, un tucano si acquartiera nel disordinato appartamento di Pete, uno scontroso beatnik che coltiva, senza speranze, l'utopia di cambiare l'umanità con l'arte. La vicinanza di "Amigo" - così il volatile è stato familiarmente ribattezzato - ha un inspiegabile effetto su lui, sulla sua amica Liz e sui loro scapestrati compagni: tutti avvertono, adesso, un'insolita serenità ed una contagiosa euforia che cancella ogni dissidio e ogni frustrazione. Anche nelle case vicine, sorvolate dall'esotico uccello, si risvegliano improvvisamente l'allegria, il desiderio di stare insieme e di fare del bene. Egoismo, meschinità, diffidenza sembrano sgradevoli ricordi appartenenti al passato come pure i farmaci tranquillanti, l'alcool, le sigarette e tutti quei palliativi per combattere l'ansia e il nervosismo. Le pubbliche autorità, sollecitate dai gruppi economici che registrano preoccupanti flessioni nelle vendite, decidono di far luce sullo strano comportamento dei newyorkesi e scoprono che la causa di tutto è il tucano, portatore di uno sconosciuto virus che diffonde buoni sentimenti e voglia di vivere... Una misteriosa ondata sovversiva sta forse per scardinare le "sane" abitudini della metropoli più caotica del mondo?
Astuto esempio di commedia pseudo-fantascientifica, politicamente (diremmo oggi) molto scorretta. Il virus - spauracchio di molta fantasociologia proiettata su scenari apocalittici - fornisce, questa volta, pretesto ad un messaggio di riconciliazione sociale concepito all'insegna dei valori del più tradizionale perbenismo, con il sottinteso rifiuto delle idee propugnate dai nascenti movimenti studenteschi. Hippies, contestazione, critica antiborghese e anticonsumistica sono la cornice esteriore e addomesticata per invogliare i ragazzi ad assistere al film. La rivoluzione che George Seaton racconta è un fuoco di paglia: una volta scoperto l'antidoto alla insolita epidemia, tutto tornerà come prima, lasciando gli ombrosi protagonisti definitivamente riconciliati con l'American Way of Life.
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