COLPO DI STATO
  
Produzione: 1969 - Italia, Vides Cinematografica, b/n, 105 min.
Regia: Luciano Salce
Sceneggiatura: Luciano Salce, Ennio De Concini
Musica: Gianni Marchetti
Interpreti: Steffen Zacharias, Dimitri Tamarov, Anna Casalino, Bébert Marboutie, Orchidea de Santis, Amedeo Merli, Raffaele Triggia, James E. Misheler, Silvano Spadaccino
Consultazione elettorale nell'Italia degli anni '70.
Riuniti attorno ad un infallibile cervello elettronico, prestato loro dal presidente degli Stati Uniti, leader politici e funzionari ministeriali apprendono con sgomento che le elezioni sono state vinte, contro ogni pronostico, dal partito comunista. La Casa Bianca, prontamente informata dell'accaduto, predispone i missili a testata nucleare contro l'Europa per arginare la dilagante minaccia rossa, e mentre a Roma personalità di spicco del mondo degli affari fanno i bagagli per rifugiarsi all'estero, militari e servizi segreti si consultano per predisporre un colpo di Stato. Ma la rivoluzione non ci sarà. I capi della sinistra, impreparati ad andare al potere, su consiglio di Mosca, suggeriscono al governo di dichiarare inattendibili i risultati elettorali addossando la colpa ad un malfunzionamento del calcolatore elettronico. Tutto torna come prima e l'inventore della macchina è messo a tacere per sempre in un manicomio.
Realizzato nell'infuocato clima politico del Sessantotto, il film fu subito liquidato dalla critica militante, sia di destra che di sinistra, come scriteriato esempio di fantapolitica, velleitario nello stile documentaristico da cinema-verità e qualunquista (fascista o estremista, secondo gli opposti punti di vista) nei contenuti. Dopo una breve distribuzione regionale scomparve, di fatto, negli archivi della Cineteca Nazionale, dai quali sembra essere uscito solo per un paio di riproposte nel 1989 da parte di due emittenti televisive private e in occasione dell'importante retrospettiva dedicata al regista dalla sessantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Colpo di Stato è senza dubbio l'opera più scomoda, più personale e più incompresa di Luciano Salce. Ancora oggi attuale e provocatorio, solido nell'impianto cronachistico e coraggioso nel rifiutare i più remunerativi modelli della commedia all'italiana, il film si segnala anche per le originali scenografie che ricostruiscono nel quartiere romano dell'Eur "la stanza dei bottoni" nella quale i potenti di turno decidono il destino di una nazione.

Titolo internazionale: Coup D'Etat.

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