ANTINEA, L'AMANTE DELLA CITTÀ SEPOLTA
Produzione: 1961 - Italia/Francia, Embassy Pictures Corporation, col., 105 min.
Regia: Edgar G. Ulmer, Giuseppe Masini

Sceneggiatura: Remigio Del Grosso, Ugo Liberatore, André Tabet dal romanzo "L'Atlantide" di Pierre Benoît

Effetti speciali: Giovanni Ventimiglia
Musica: Carlo Rustichelli
Interpreti: Jean-Louis Trintignant, Haya Harareet, Amedeo Nazzari, Georges Rivière, Rad Fulton, Giulia Rubini, Gabriele Tinti, Gian Maria Volonté, Ignazio Dolce
Un elicottero che sorvola una zona del Sahara alla vigilia di un test atomico, incappa in una violenta tempesta ed è costretto ad un atterraggio di fortuna presso le sconosciute rovine di una misteriosa e antichissima città. Il pilota e i due tecnici che compongono l'equipaggio sono catturati dallo sceicco Tamal e guidati, attraverso una profonda caverna, nel mitico regno di Atlantide, al cospetto dell'enigmatica regina Antinea. Il pilota, colpevole di aver tentato la fuga, viene torturato, ucciso e fuso in una statua d'oro; l'ingegnere Robert, che ha protestato per tanta barbarie, è condannato a lavorare con gli schiavi nelle miniere, ma Pierre, entrato nelle grazie della regina, ha salva la vita anche se non può abbandonare la reggia. Dopo aver inutilmente tentato di convincere Antinea del pericolo imminente che sta per sconvolgere la regione, il giovane riesce ad eludere i suoi sorveglianti e si mette in salvo insieme alla schiava Zinah.

Continuato a quattro mani da Ulmer e da Masini dopo l'abbandono di Frank Borzage, il film - almeno nelle intenzioni - è un interessante tentativo di trasferire la storia di Benoît nell'era atomica.
Antinea è sempre la crudele regina che nella vana speranza di riunirsi all'amante ideale per l'eternità massacra e pietrifica i suoi infelici spasimanti; il mitico regno di Atlantide, sprofondato nella notte dei tempi nel mare, riemerge tra le sabbie del deserto per diventare nido di complotti di consiglieri e sacerdoti infidi... Ma nuova è la causa che ne determinerà la distruzione: un esperimento nucleare che - segno della civiltà moderna - spazzerà via tutto senza badare troppo al valore dei miti o delle leggende.

Nonostante il buon cast e l'impronta di Ulmer (in particolare, nelle sequenze del viaggio sotterraneo si ritrovano le atmosfere e le ombre care al regista) il film non regge il paragone con le altre versioni, riducendosi ad un'avventura piuttosto farraginosa di vendette e di gelosie.

Il nostro Amedeo Nazzari è l'austero sceicco Tamal. Trintignant è il bel Pierre. La regina Antinea è interpretata dall'attrice israeliana Haya Harareet, più nota per aver interpretato Ben-Hur a fianco di Charlton Heston. In ruoli secondari, mascherati tra schiavi e tuareg, appaiono anche Gabriele Tinti e Gian Maria Volonté.

Il film ha i seguenti titoli alternativi: L'Atlantide, Atlantis, City Beneath the Desert, Journey Beneath the Desert, Lost Kingdom, Queen of Atlantis.

©