TALES OF FRANKENSTEIN
  
Produzione: 1958 - G.B./USA, Hammer/Revue Studios, b/n, 30 min.
Regia: Curt Siodmak
Sceneggiatura: Catherine e Henry Kuttner dal racconto "The Face in Tombstone Mirror" di Curt Siodmak
Trucco: Clay Campbell
Interpreti: Richard Bull, Anton Diffring, Helen Westcott, Don Megowan, Richard Bull, Ludwig Stössel
Il barone Frankenstein (Driffing) si risolve ad uccidere l'umanoide che ha creato in laboratorio quando questi, anziché manifestare sentimenti gentili, si rivela una creatura furiosa e omicida. Pur avendo fallito nel tentativo di generare la vita con mezzi artificiali, il barone non si arrende, convinto che prima o poi troverà finalmente il modo di procurarsi il cervello di un uomo geniale da trapiantare nel cranio del mostro. Il caso gli viene in aiuto quando lo scultore Paul Halpert, minato da un male incurabile, si rivolge a lui, accompagnato dalla moglie Christine, chiedendogli di alleviare le sue sofferenze. Rifiutato l'aiuto, Frankenstein lo lascia morire e, a tempo debito, ne trafuga il cadavere e porta a termine il trapianto cerebrale che dovrà gloriosamente restituire la sua creatura al mondo dei vivi. Quando però Christine, insospettita dal trafugamento della salma del marito, torna da Frankenstein, il cervello di Paul nel corpo del mostro la riconosce e in un accesso di follia minaccia una strage...

Tales of Frankenstein nasce come pilot di una serie televisiva progettata su 26 episodi da girare per metà ad Hollywood e per metà a Bray, in base ad un accordo tra la Hammer di Michael Carreras e la Screen Gems di Ralph Cohn, facente parte del gruppo Columbia. Nonostante la partecipazione di un regista di cassetta e di due geniali sceneggiatori, Carreras sollevò subito ampie riserve sul modo di lavorare dei suoi colleghi americani e soprattutto sullo spreco di capitale che a suo avviso sarebbe stato più razionalmente gestito dalle maestranze inglesi. La serie non venne mai realizzata e 5 altri episodi (tutti incentrati sulla figura di Frankenstein) già scritti e sceneggiati da A.R. Rawlinson, Hugh Woodhouse, Cyril Kersh, Edward Dryhurst e Peter Bryan, rimasero per sempre nel cassetto.

Marcus Hearn e Alan Barnes nel loro libro "The Hammer Story" riferiscono che il film non fu mai trasmesso in Inghilterra.

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