THE MAN WHO COULD CHEAT DEATH
  
Titolo italiano: L'UOMO CHE INGANNÒ LA MORTE
Produzione: 1959 - G.B., Hammer, col., 83 min.
Regia: Terence Fisher
Sceneggiatura: Jimmy Sangster dalla piéce di Barré Lyndon
Trucco: Roy Ashton
Musica: Richard Bennett
Interpreti: Anton Diffring, Hazel Court, Christopher Lee, Arnold Marle, Delphi Lawrence, Francis De Wolff, Charles Lloyd Pack, John Harrison, Gerda Larsen, Lockwood West, Middleton Woods, Ronald Adam, Michael Ripper, Barry Shawzin, Denis Shaw, Ivan Hewitson, Frederick Rawlings, Marie Burke

A Parigi, il dottor Georges Bonner (Anton Diffring), scultore di un certo talento, ha scoperto la formula dell'eterna giovinezza: ogni 10 anni, un trapianto di ghiandole estratte dal corpo di giovani vittime, preserva inalterato il suo aspetto giovanile celando a tutti l'età ultracentenaria che realmente possiede. Eternamente giovane, per non destare sospetti, Bonner è costretto periodicamente a cambiare residenza, paese e professione e soprattutto a chiedere l'aiuto del fidato dottor Weiss. Quando, alla vigilia dell'indispensabile operazione, Weiss rifiuta di aiutarlo, Bonner non esita ad ucciderlo e, rapita la giovane Janine (Hazel Court), ne ricatta il fidanzato medico (Christopher Lee)...

Il film è il remake di The Man in Half Moon Street del 1944. Pur non riuscendo ad intaccare il primato dei vari Jekyll e Frankenstein americani nella classifica dei più popolari scienziati pazzi, il film ci presenta uno dei medici folli più cinici ed egocentrici della storia del fanta-horror cinematografico. Bene interpretato da Diffring e diretto con la consueta abilità da Fisher, il racconto raggiunge il climax nella dissoluzione fisica (di vampiresca memoria hammeriana) del protagonista nel conclusivo incendio del suo laboratorio.

Titolo spagnolo: El hombre que desafió a la muerte.

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