CHIKYU BOEIGUN 
Titolo italiano: I MISTERIANI
Produzione: 1957 - Giappone, Toho, col., 89 min.
Regia: Ishirô Honda
Sceneggiatura: Takeshi Kimura, adattamento di Shigeru Kayama da un soggetto di Jojuro Okami
Effetti speciali: Eiji Tsuburaya
Musica: Akira Ifukube
Interpreti: Kenji Sahara, Yumi Shirakawa, Momoko Kouchi, Akihiko Hirata, Takashi Shimura, Susumu Fujita, Hisaya Ito, Yoshio Kosugi, Fuyuki Murakami, Yoshio Tsuchiya, Tetsu Nakamura, Heihachiro Okawa, Takeo Oikawa, Haruya Kato, Senkichi Omura, Minosuke Yamada
L'improvviso incendio di un bosco, una frana che distrugge un villaggio, l'apparizione di un gigantesco robot (il tutto durante la celebrazione della festa del raccolto) sono fenomeni che non lasciano presagire nulla di buono ... specie se l'azione si svolge in Giappone. E proprio il Giappone è stato scelto come base dai superstiti del pianeta Misteroid per attuare la conquista della Terra. I Misteriani, all'inizio, si proclamano amici, pacifici e bisognosi di aiuto - spiegano di essere gli ultimi sopravvissuti ad una guerra nucleare -, ma contemporaneamente alla loro venuta alcune donne giovani e carine cominciano inspiegabilmente a sparire dalla circolazione. Responsabili di quanto accade, sono i Misteriani che avendo bisogno di procreare per perpetuare la stirpe stanno mettendo in pratica l'insegnamento degli antichi romani rivisitandone il ratto delle Sabine. Uno scienziato che inizialmente aveva creduto nelle profferte di pace dei Misteriani e nella loro scienza superiore tanto da favorirne l'insediamento, accortosi dell'inganno, saprà trovare il modo per combattere gli invasori apparentemente sicuri all'interno di una asettica struttura a forma di cupola sotto la quale si irraggia una fortezza sotterranea.
Il film è considerato, generalmente, uno dei migliori di Honda ed uno dei migliori della fantascienza giapponese. La pellicola è indubbiamente piacevole ed interessante e potrebbe prestarsi a diverse letture considerando la continuità concettuale che esiste tra la festa della campagna e quindi la fertilità, la sessualità rapita e quindi la paura di una alterazione genetica e l'inganno della scienza.
Per quanto attiene il racconto cinematografico, la storia non rinuncia, almeno all'inizio, alle consuete apparizioni di mostri-robot, nella fattispecie con trivella sul muso, tanto graditi al pubblico giapponese, ma poi la vicenda si dipana con buon ritmo e buoni effetti speciali. Buona è anche la colonna sonora che sottolinea con un discreto piglio militaresco l'incalzare della narrazione. Un po' ingenui, invece (ma forse proprio per questo indimenticabili), sono i costumi dei Misteriani: un completo di tuta bianca, mantellino svolazzante ed un elegante casco aerodinamico che farebbe invidia a più di un motociclista.
Redistribuito in Italia col titolo "U.F.O. I Misteriani". A titolo di curiosità, ricordiamo che il nome del cannone che alla fine fa breccia nella difesa dei Misteriani, il "Markalite", è stato scelto come titolo per un periodico americano specializzato sulla fantascienza nipponica.
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