THE MUMMY'S CURSE
  
Produzione: 1944 - USA, Universal, b/n, 62 min.
Regia: Leslie Goodwins
Sceneggiatura: Bernard Schubert, Oliver Drake
Trucco ed effetti visivi: Jack P. Pierce, John P. Fulton
Musica: Paul Sawtell, William Lava (non accreditati)
Interpreti: Lon Chaney Jr., Peter Coe, Virginia Christine, Kay Harding, Dennis Moore, Martin Kosleck, Kurt Katch, Addison Richards, Holmes Herbert, Charles Stevens, William Farnum, Napoleon Simpson
L'archeologo James Halsey e il suo collega egiziano Ilzer Zandaab cercano i resti della mummia Kharis e della principessa Ananka nella palude in cui scomparvero 25 anni prima. In quella zona, adesso, Pat Walsh sta conducendo lavori di bonifica e la ricerca potrebbe davvero essere coronata dal successo. Ma se Halsey è animato dal fervore dello scienziato, Zandaab nutre, segretamente, ben altri propositi: essendo l'ultimo sacerdote della setta Ankar, Zandaab vuole sottrarre il corpo della principessa agli occhi sacrileghi dei frequentatori dei musei e restituirlo degnamente alla pace eterna. E quando, dal fango della palude, emerge una ragazza in preda a profonda amnesia, Zandaab comprende che la reincarnata Ananka ha ritrovato la sua strada nel mondo. Kharis, rianimato dal filtro di foglie Tana, riesce infine a rapirla e a trasportarla in un monastero abbandonato, ai margini della palude. Ma il sacro rito della pacificazione preparato da Zandaab è funestato dall'assistente Raghed, che, approfittando della situazione, ha a sua volta rapito la bella Betty, nipote di Walsh e innamorata di Halsey....
The Mummy's Curse conclude la quadrilogia dedicata a Kharis e ad Ananka, nata inizialmente come continuazione di The Mummy del 1932, nella quale l'incoerenza narrativa regna sovrana: quest'ultima avventura, ad esempio, si svolge 25 anni dopo The Mummy's Ghost, ma il contesto è ancora quello degli anni '40; la palude nella quale, nel film precedente, mummia e principessa erano scomparsi si trovava in Massachusetts, ma adesso l'azione si sposta in Louisiana; la rediviva Ananka aveva il volto di Ramsay Ames, ma qui ad interpretarla è Virginia Christine...

Incongruenze a parte, le quattro pellicole sono, in realtà, quattro variazioni su una stessa traccia di sceneggiatura che puntano l'attenzione sulla figura spettrale della mummia, poco si curano dei personaggi di contorno, e giocano tutte le carte su isolate situazioni drammatiche che danno nerbo ai racconti. In The Mummy's Curse, i momenti migliori non sono dati dal lento deambulare di Kharis, nè dai collaudati primi piani della minacciosa mano pronta a ghermire la vittima, bensì dalla prima apparizione della resuscitata Ananka, che si solleva faticosamente dal terriccio nel quale era sepolta e, cercando la luce del sole, muove i primi incerti passi su un sentiero che il destino ha già tragicamente segnato.

Lon Chaney Jr., volto coperto dalla pesante maschera di lattice e corpo fasciato di bende, impersona per la terza ed ultima volta la mummia tentando - con quella mano sinistra che, quando non strangola la gente, annaspa nell'aria come a chiedere una pace impossibile - di ingentilirne ed umanizzarne il ritratto.
Il film è preceduto da:
The Mummy's Hand (1940)
The Mummy's Tomb (1942)
The Mummy's Ghost (1944).
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