François Truffaut (1932 - 1984)

Il cinema di Truffaut costituisce un bell'esempio di coerenza di contenuti e di stile: un cinema inteso come ripensamento autobiografico e riflessione su una società che cambia, e un cinema inteso come espressione artistica, studio del linguaggio dell'immagine ed esercizio di soluzioni tecniche. La carriera di Truffaut si svolge all'insegna di una lunga frequentazione delle opere di grandi registi (Vigo, Renoir, Hitchcock) ed è parallela all'impegno critico - da studioso della "settima arte" - che lo vede al lavoro nei Cahiers du cinéma ed autore di libri ed interviste (celebre, e fondamentale, la lunga intervista ad Alfred Hitchcock). Scrittore, sceneggiatore, regista e, occasionalmente, attore, Truffaut ha esordito alla regia, dopo aver firmato alcuni cortometraggi, con I quattrocento colpi (1959), film che riscosse il plauso della critica e che si inserì autorevolmente nel periodo migliore della nouvelle vague.

Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) (attore)
Fahrenheit 451 (1966)

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