Tomas Milian (1937)

Pseudonimo di Tomas Quintin Rodriguez.

Nato a L'Avana, studia recitazione presso l'Actor's Studio e fa qualche esperienza a Broadway e in televisione prima di arrivare in Italia convocato da Zeffirelli al Festival dei Due Mondi a Spoleto. Sullo schermo debutta con il film "La notte brava" di Mauro Bolognini. Cinecittà sembra fare per lui: nei primi anni '60 riscuote consensi calandosi con convinzione nelle parti di giovani alle prese con i problemi e le scelte della vita. "I delfini", "L'imprevisto", "La banda Casaroli" benché lascino presagire sotto la guida di registi scrupolosi (Maselli, Lattuada, Vancini) una buona carriera artistica, cedono presto a lavori più commerciali. Il western spaghetti ("La resa dei conti", "Corri uomo corri", "Faccia a faccia" "Tepepa") lo consacra divo presso le platee italiane ma ne sminuisce progressivamente l'impegno riducendone l'immagine a maschera ghignante o accigliata, sardonica o violenta. Le capacità drammatiche e la sensibilità degli esordi non trovano molto spazio nelle più facili caratterizzazioni che sfociano nel "poliziottesco" o nella farsa triviale e che, comunque, sono premiate al botteghino. Un percorso in discesa - che l'attore non avrebbe meritato - e che è riscattato qua e là da interpretazioni più mature ("La luna", "Identificazione di una donna"). Recentemente ha ottenuto un bel successo personale nel ruolo del generale Arturo Salazar in "Traffic".

Luci lontane (1987)
I cannibali (1970)

Ro.Go.Pa.G.
(episodio "La ricotta") (1963)

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